L’incontro di Venerdì 15 marzo (dalle 17,30 alle 20) è stato un momento positivo, aperto a tutte le posizioni che si stanno confrontando sull’argomento Stadio Meazza, che è opportuno poter conoscere direttamente, perché questo è l’obiettivo primo e più importante dei fondatori del Centro Studi Emilio Caldara.
Avevamo invitato tutti e 48 i Consiglieri comunali all’incontro del Centro Studi Emilio Caldara “Stadio Meazza – ristrutturare come?” e dobbiamo ringraziare i 20 che ci hanno risposto positivamente, 16 dei quali hanno avuto modo, in una sala piena, di intervenire e far sentire a tutti cosa pensano sul tema Stadio.
Confermando la soddisfazione e il ringraziamento a tutti gli intervenuti per aver reso possibile la realizzazione di questo momento, il Centro Caldara esce confortato nella propria intenzione di continuare a essere punto di raccolta ed elaborazione di idee anche in questa nuova fase che sembra ormai orientata non sul “se”, ma sul “come” ristrutturare lo Stadio Meazza.
Tutti i presenti avevano avuto modo di leggere il paper sullo Stadio Meazza che il Circolo Caldara aveva editato un anno fa, anticipando molti dei problemi e delle evoluzioni di cui si sta parlando negli ultimi tempi.
L’incontro è stato diretto con l’obiettivo di raccogliere posizioni e indicazioni sui temi che consideriamo più urgenti e più importanti, non solo i temi sui quali si svolgeranno le verifiche che il sindaco, d’intesa con le due squadre di calcio, ha detto di essere disposto a fare utilizzando la disponibilità di WeBuild.
Molti consiglieri hanno puntato a ricostruire e motivare quanto era avvenuto nelle loro posizioni e in quelle dei vari partiti, sottolineando che si poteva fare meglio e si potevano evitare alcuni errori.
All’inizio abbiamo elencato i problemi che devono diventare l’agenda di lavoro di tutti, ad esempio:
- gestire in modo organico i problemi di accessibilità dello stadio, tenendo anche conto delle esigenze di migliaia di persone che abitano nelle immediate vicinanze (mezzi pubblici, parcheggi, vibrazioni, acustica e copertura)
- Ristrutturare lo stadio mantenendolo in funzione durante i lavori significa individuare adeguate fasi di intervento – a spicchio e con accesso dall’esterno – limitando anche la conseguente riduzione dei posti;
Le proposte dello studio dell’architetto Giulio Fenyves (una struttura sul perimetro dello stadio nella quale collocare grandi spazi per l’accoglienza, il cosiddetto 4º anello tra il primo e 2º anello, ecc.) che hanno il merito di aver riaperto un discorso avviato da altri professionisti (ad esempio dagli ingegneri Aceti e Magistretti) con altre proposte tecniche complementari, ma purtroppo subito bloccato.
Confermiamo che il Caldara intende produrre un secondo “position paper” su questo importante caso di gestione di un bene pubblico a Milano, approfondendo alcuni punti di attenzione particolari:
- I temi relativi all’accessibilità dello stadio e alle esigenze del circostante territorio abitato.
- La proposta di “Scuola Reciproca” per definire meglio, sulle grandi opere in aree densamente popolate, le modalità di collaborazione tra le diverse professioni tecniche e con i cittadini portatori di documentate esigenze e proposte (non limitate ad un Dibattito Pubblico più formale che sostanziale).
- Le modalità di attuazione del necessario rapporto di collaborazione Comune-privati, approfondendo la proposta formulata nel primo paper di una società di gestione sul modello Arexpo.
- Il tema “Calcio come patrimonio sociale e civico” per riuscire a mantenere il legame civico, storico e sociale con i club e la Città nel tempo delle proprietà dei Fondi finanziari, per definizione transitorie.
Sollecitiamo tutti ad inviare contributi, sintetici e motivati, direttamente al coordinatore del gruppo salv.crapanzano@gmail.com oppure a centrocaldara@gmail.com
Grazie per collaborazione e partecipazione.


